Crimine infinito by Fulvio Benelli & Cristiano Barbarossa

Crimine infinito by Fulvio Benelli & Cristiano Barbarossa

autore:Fulvio Benelli & Cristiano Barbarossa [Benelli, Fulvio & Barbarossa, Cristiano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fandango Libri
pubblicato: 2021-03-30T22:00:00+00:00


2. Non c’è più nessuno

Chissà perché si dice “anime gemelle”, riflette sdraiato sul letto. Chiunque abbia provato un’attrazione simile sa che sono i corpi a cercarsi, annusarsi, volersi, non certo le anime. Dopo essersi amati la prima volta nella casa del mare, sulla Costa Viola, Nadia e Stefano si sono rincontrati altre due volte in una suite all’ultimo piano di un hotel di Reggio. Ma il giudice Saggi voleva per oggi qualcosa di diverso, di meno impersonale. Glielo ha anticipato al telefono. E così, di prima mattina, sull’auto di Nadia che ha insistito per guidare, hanno raggiunto lo chalet di famiglia a Gambarie. Qui, l’inverno, si può sciare guardando il mare, e l’Etna che, dalla Sicilia, domina il golfo. È l’unico impianto sciistico in Italia che regala una vista così, le ha spiegato salendo sui tornanti dell’Aspromonte. Ma siccome è estate, Saggi le ha bisbigliato all’orecchio: “Oggi è un’altra la superficie su cui voglio cimentarmi... la tua pelle”.

Ora riposa, con un bicchiere di whisky in mano, pieno fino all’orlo di cubetti di ghiaccio. Nadia fissa il soffitto, con uno sguardo illeggibile. Dopo l’amore, si è infilata la camicia di lui ed è rimasta così, immobile. Lui ne approfitta per guardarla e accorgersi che la desidera ancora.

“Io non ho provato mai nulla di simile. Dico davvero.”

“Stefano, non c’è bisogno che dici niente. Non lo vedi che sta succedendo a entrambi? Mi sento una ragazzina.”

Saggi si china e inizia a baciarle i piedi, poi le caviglie e i polpacci, via via verso il pube. Non si sentiva così da quando la moglie ha iniziato a negarsi, a causa dei tanti tradimenti. Grazie a Nadia è tornato a sentire che può dare piacere a una donna, anche senza doverla pagare.

“Ma ora quando torni? Quando sei fuori per lavoro, mi sembra di impazzire. Sono in tribunale e ti penso in continuazione. Guardo le foto che ti ho scattato, e non vedo l’ora di rivederti.”

“A chi lo dici. Fammi vedere, controllo subito. In questo periodo gli appuntamenti sono più dilatati.”

Allungandosi verso i piedi del letto, Nadia tira fuori una grossa agenda in pelle pitonata. Sulla copertina c’è, ben visibile, una scritta: Gruppo Lucera srl. “Ci possiamo rivedere martedì, quando torno da Milano. Che ne dici? Sei libero tu martedì?”

“Sì, sì... per te sono sempre libero, lo sai. Ma... scusa la domanda... non ho potuto fare a meno di notarla... perché hai quell’agenda?”

“Ah, questa. Ti piace?”

“Insomma, mica tanto... guarda che i Lucera stanno in un giro non proprio pulito pulito...”

Nadia gli si mette di fronte, gambe incrociate sul letto. Il suo sguardo ora è una freccia.

“Perché dici così, scusa?”

“Perché sto in procura. E certe cose mi arrivano. Parliamo di riciclaggio per conto della criminalità organizzata, roba grossa. Scusa, ma tu che c’entri con loro?”

“Ci lavoro io, con loro”, gli risponde Nadia, glaciale.

“Ma non mi avevi detto che ti occupavi di finanza?”

“E infatti. Lucera è uno dei principali gruppi italiani in fatto di investimenti ed erogazione prestiti.”

“Senti, ora io non so bene cosa fai tu lì, ma credimi le cose non sono tutte legali lì dentro.



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